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SCUOLA SENZA ZAINO

Si parte con la Scuola Senza Zaino!

Utente LEIC831006-psc

da Leic831006-psc

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Siamo finalmente partiti con la SCUOLA SENZA ZAINO. 

 

Due classi della Scuola Primaria nell’ a.s. 2023/24 sperimenteranno il modello innovativo di insegnamento “senza zaino”, che si basa su pochi e chiari principi fondamentali: ospitalità, responsabilità e comunità.

Il primo ha a che fare con gli ambienti: gli spazi influenzano i processi di apprendimento e la classica aula con la cattedra è superata.

Rinnovare la didattica significa ripensare gli spazi scolastici, sviluppando quattro dimensioni:

  • il valore pedagogico dell’ambiente come soggetto che partecipa al progetto educativo
  • la vivibilità, il senso estetico, il comfort
  • la sicurezza, il benessere, la salute
  • l’ecologia e il rispetto dell’ambiente

Di conseguenza, i banchi sono organizzati a isole composte da gruppi di 4 o 6 studenti. Inoltre, c’è uno spazio che si chiama agorà dove il docente spiega l’organizzazione della giornata ai ragazzi, su cosa saranno chiamati a impegnarsi nelle ore successive.

L’ idea parte dall’ attrezzare l’aula dove i bambini lavorano attraverso aree cioè spazi dove non ci sono banchi monoposto e cattedra ma aree e tavoli da 4 posti.

Dotiamo l’aula di strumenti didattici di 3 categorie: tattili come paroliere, pallottoliere,  sabbiere, schedari, digitali e iconici, che risultano efficaci ai fini dell’apprendimento.

Nella classe senza zaino risulta fondamentale la dimensione visuale: non vi sono distrattori e il lavoro è fatto di organizzazione e strumenti che confluiscono sulla responsabilità, consapevolezza degli apprendimenti, autonomia e libertà.  I bambini si muovono liberamente nell’aula pur consapevoli di come farlo e quando farlo.

La responsabilità è connessa ad altri due aspetti importanti: la scelta e le attività autentiche.

Le aule sono dotate di un manuale della classe, condiviso con i bambini in cui è indicato il metodo di lavoro e cosa si apprende.

L’insegnante non satura il tempo con lezioni solo frontali ma affianca i bambini che di volta in volta lavorano in gruppo, in coppia o singolarmente.

In SZ la metodologia della differenziazione degli apprendimenti è molto importante: ogni isola didattica lavora su attività differenti. I bambini acquisiscono autonomia e l’insegnante può coordinare le attività in maniera produttiva.

All’inizio della mattinata, il bambino indica quali sono le attività che saranno svolte durante la giornata e su quale tavolo, suddivisi per colori.

Gli incarichi assegnati ai bambini strutturano il sistema della responsabilità: vi è il responsabile dei tavoli, del materiale, il responsabile dei quaderni  ecc.

L’aula è attrezzata con piccoli laboratori: lingua, scienze e matematica, arti.

Quando un bambino finisce prima un compito può scegliere un altro laboratorio e un altro compito da svolgere.

Nella routine quotidiana sono fondamentali le procedure concordate con i bambini. Tutte le azioni della vita scolastica sono scandite da procedure condivise.

Questa attenzione all’ambiente formativo è definita in SZ Approccio Globale al Curricolo (Global Curriculum Approach – GCA).

Il concetto di globalità è riferibile anche alla persona in quanto tale, per cui sono considerate, come artefici di apprendimento, tutte le dimensioni proprie dell’individuo (cognitiva, corporea, relazionale, affettiva, emotiva) e la qualità dell’esperienza che ogni singolo allievo riesce a vivere a scuola: un apprendimento significativo e profondo parte dall’esperienza e ad essa ritorna, è frutto dell’attenta considerazione di realtà astratta (gli aspetti simbolico-ricostruttivi), realtà diretta (il rapporto faccia a faccia con altri esseri umani ed il mondo), realtà virtuale (creata dai media elettronici).

Importante è l’attenzione alla valutazione: la consapevolezza dei propri progressi nel processo di apprendimento diventa più significativa della valutazione finale.

La scuola quindi si pone in un’ottica di comunità, che diventa contemporaneamente:

  • comunità di apprendimento:
    in cui imparare significa attitudine, e non solo attività
  • comunità collegiale:
    orchestrata dalla condivisione della missione da parte dei suoi membri nell’ottica di un comune beneficio
  • comunità di cura:
    data da relazioni morali, in cui ognuno si impegna verso gli altri
  • comunità inclusiva:
    persone differenti orientate al rispetto reciproco
  • comunità di ricerca:
    che usa il problem solving e un costante approfondimento collettivo delle possibili soluzioni

La scuola diventa un sistema di relazioni. E il Sistema evolve verso una comunità di pratiche.